Paul, ovvero McDonald il boia che ti consola nella strada verso il patibolo.

Nel paese del capitalismo le spiagge sono libere e hanno docce gratis.
Nel paese del capitalismo Paul è senza casa da 29 giorni e la polizia non gli permette di dormire nel parco.
Paul è vestito bene, solo una macchia sulla sua camicia potrebbe far sospettare la sua condizione.

-Where are you from?
-I’m Italian
-Oh!I live here…well I’m a homeless.

Paul forse è orgoglioso, forse si vergogna, ma l’elemosina non la chiede. Per questo non ha grossi problemi con le forze dell’ordine.
Mi aiuta a trovare la fermata giusta dell’autobus, dicendomi di come ha perso il lavoro a Las Vegas e si sia trasferito a Santa Monica, quartiere chic sulla costa angelina. Gli chiedo come mai venga proprio qui, dove il divario economico tra lui (e i molti altri homeless del posto) e le celebrità che lui stesso mi racconta aver visto cenare lì, o nel ristorante dietro l’angolo, etc.. è forse più evidente che altrove.

Qui è più sicuro, nonostante mi abbiano rubato tutti i miei vestiti mentre dormivo.

Una spietata guerra tra poveri.

Dopo aver dato a Paul quel poco che mi è rimasto in tasca a fine giornata, lo saluto.
Paul,spero che, come tu prevedevi questa sera, tra tre giorni avrai un tetto sulla testa, e che tu possa permetterti di mangiare a sazietà in un posto che non sia il McDonald, Subway o 7eleven, che ora sono le uniche cose che puoi permetterti.

E’ tragicomico come gli imperi del sistema che ti condanna in questa condizione siano gli unici posti in cui puoi ancora permetterti di nutrirti.

guerra in vietnam